Segesta

Segesta

Temporale e vento forte in attesa del volo di rientro.

La notte tra venerdì e sabato è squassata da un forte temporale con lampi accecanti che filtrano dalle tendine delle finestre. Il vento molto forte di tanto in tanto emette ruggiti impressionanti. Gabriella dorme io non riesco e mi giro e rigiro nel letto. Forse a causa dei maldestri “Busiati cu l'agghia pistata” del ristorante tunisino.

Il mattino lo utilizziamo per rimettere tutto nelle valige, cercando di sistemare anche i doni ricevuti da Maria il giorno precedente. Con rammarico decidiamo che alcuni vasetti con contenuto sott’olio sarebbe imprudente stivarli tra gli abiti; in caso di versamento sarebbe un disastro.

Ogni tanto ci avventuriamo sul terrazzo per verificare le condizioni atmosferiche che, purtroppo, non mutano di molto: acqua e vento forte, speriamo di non aver contraccolpi sul volo perché è prenotato per le ore ventuno e cinquanta.

A mezzogiorno una pausa delle precipitazioni ci permette l’uscita a pranzo: destinazione la Tonnara vecchia di Bonaria. Uno spuntino veloce e le ultime fotografie per “l’album dei ricordi”.
 
 
La torre di avvistamento è una delle meglio conservate della costa trapanese e sulla scogliera dietro la torre scopro una serie di vecchie barche da pesca al tonno tirate a secca e ormai cimeli storici. Non perdo l’occasione per immortalarle, così come immortalo il colore del mare e del cielo plumbeo nel porticciolo.

 
 
 

Un pescatore lancia la lenza: “Con questo mare la giornata è buona per la pesca – dice – i pesci vengono sotto riva e abboccano!”. Gli auguro in culo alla balena, lui sorride e ringrazia forse solo per educazione, non vorrei aver portato male con il mio augurio.




Torniamo nella nostra camera del B&B e accendiamo la TV. Gabriella guarda spesso le condizioni del tempo dalla terrazza badando a non bagnarsi, ha ripreso a piovere mentre il vento non ha mai smesso di fischiare.
Alle diciassette decido sia ora di muoverci, meglio portarci prima possibile all’aeroporto, lasciare l’auto all’agenzia di noleggio e attendere là l’ora della partenza. Durante il percorso sento l’auto sbandare per il vento che, per la tortuosità della strada, ci coglie dalle diverse direzioni.

Scarico Gabriella e bagagli davanti al terminal, riporto l’auto al noleggiatore e la raggiungo. Non rimane che l’attesa snervante dell’ora della partenza. “Ci saranno ritardi?”, mi chiedo, e m’immergo nella lettura di un romanzo che ho scaricato sull’Ebook.
 

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