Il mattino lo utilizziamo per rimettere tutto nelle valige, cercando di sistemare anche i doni ricevuti da Maria il giorno precedente. Con rammarico decidiamo che alcuni vasetti con contenuto sott’olio sarebbe imprudente stivarli tra gli abiti; in caso di versamento sarebbe un disastro.
Ogni tanto ci avventuriamo sul terrazzo per verificare le condizioni atmosferiche che, purtroppo, non mutano di molto: acqua e vento forte, speriamo di non aver contraccolpi sul volo perché è prenotato per le ore ventuno e cinquanta.
A mezzogiorno una pausa delle precipitazioni ci permette
l’uscita a pranzo: destinazione la Tonnara vecchia di Bonaria. Uno spuntino
veloce e le ultime fotografie per “l’album dei ricordi”.
Un pescatore lancia la lenza: “Con questo mare la giornata è buona per la pesca – dice – i pesci vengono sotto riva e abboccano!”. Gli auguro in culo alla balena, lui sorride e ringrazia forse solo per educazione, non vorrei aver portato male con il mio augurio.
Torniamo nella nostra camera del B&B e accendiamo la TV.
Gabriella guarda spesso le condizioni del tempo dalla terrazza badando a non
bagnarsi, ha ripreso a piovere mentre il vento non ha mai smesso di fischiare.
Alle diciassette decido sia ora di muoverci, meglio portarci
prima possibile all’aeroporto, lasciare l’auto all’agenzia di noleggio e
attendere là l’ora della partenza. Durante il percorso sento l’auto sbandare
per il vento che, per la tortuosità della strada, ci coglie dalle diverse
direzioni.
Scarico Gabriella e bagagli davanti al terminal, riporto
l’auto al noleggiatore e la raggiungo. Non rimane che l’attesa snervante
dell’ora della partenza. “Ci saranno ritardi?”, mi chiedo, e m’immergo nella
lettura di un romanzo che ho scaricato sull’Ebook.
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